Villains
LTD
#35
THE
SECRET OF MY SUCCESS
Colorado Spring, Colorado
Un motel senza troppe pretese, con un disperato bisogno di una ristrutturazione se non proprio della demolizione del palazzo.
La bellezza della giovane donna asiatica e la ricchezza del suo abito rosso ne vengono quasi risaltati per contrasto. Mentre cammina tra le quattro mura ricoperte di crepe, ascolta la voce trasmessa da una radio nella guardiola.
-…portavoce del Federal Bureau of Superhuman Affairs, ha rifiutato di commentare le insistenti voci di corridoio secondo cui i brutali omicidi dell’ultima settimana in tutto il Paese siano collegati all’organizzazione criminale nota come…
-Mi scusi – chiede la donna con voce aggraziata.
-Arrivo… subito… - risponde il portiere degnando la nuova arrivata solo di un’occhiata di sfuggita, prima di accorgersi come si deve che si tratta di una bella donna evidentemente benestante per quanto deve costare il qipao che indossa.
-Sto cercando quest’uomo – risponde la donna mostrando la foto segnaletica di un quarantenne con pizzetto e capelli neri già grigi sulle tempie.
-Stanza 158, è arrivato solo ieri… aspetti, la accompagno.
Il portiere inizia a muoversi, ma la donna lo ferma appoggiando delicatamente una mano sulla spalla dell’uomo. Lui non può fare a meno di notare le unghie laccate di rosso lunghe forse cinque centimetri.
-Credo che lei non abbia afferrato la gravità della situazione, buon uomo.
L’uomo vorrebbe chiederle che cosa vuol dire, ma la sua bocca è come immobile. Osserva la donna allontanarsi, senza riuscire a muovere un solo muscolo… e quando si accorge di non aver respirato per tutto questo lasso di tempo, mentre la testa gli gira e la vista si annebbia, per qualche strano motivo la sua mente si concentra sulla voce alla radio.
-… confermato il numero dei morti, ed ha affermato che
questo potrebbe essere stato “un colpo fatale per
All’interno della stanza 158, un uomo di mezz’età che evidentemente non dorme da giorni sta fissando con immensa concentrazione una tazza di caffè appoggiata a terra.
La cosa sarebbe anche comprensibile se uno, l’uomo non avesse mosso un muscolo da sei ore e due, non stesse fluttuando a gambe incrociate ad un metro d’altezza.
-Muoviti, dannazione… tu credi di poter restare lì, fermo, a prenderti gioco di me… ma non hai idea di chi sono… tremeresti se sapessi che io sono…
-Franklin Hall ? – chiede una voce femminile dall’altra parte della porta.
-Tu non sai chi sono io !!! – grida l’uomo indicando la tazza di caffè, che lo ignora.
-Avrei un affare da proporle, mister Hall.
L’uomo atterra riprendendo una posa più composta, ma respirando pesantemente per la rabbia che ancora lo anima. Poi guarda verso la porta, come se si aspettasse che questa si aprisse da sola… e quando non lo fa, stringe i denti mentre una vena sulle tempie si ingrossa.
La porta si scardina da sola sbattendo verso il soffitto, dove resta sospesa. Senza essere turbata dalla situazione, la donna entra constatando come la stanza sia in condizioni peggiori di quanto immaginasse, e di come il signor Hall sia in condizioni peggiori della stanza.
Indossa un ampio impermeabile ormai lercio, e la sua barba incolta è ancora sporca di cibo e caffè.
-Non guardarmi in quel modo. Non sai chi sono io ? – chiede l’uomo, mentre la tazzina inizia a sollevarsi alle sue spalle.
-Franklin Hall, A.K.A “Graviton”. Condannato a trent’anni di reclusione da scontarsi alla Volta. Poteri super-umani: controllo della forza di gravità, livello 9. Ritenuto potenzialmente uno degli uomini più potenti del pianeta…
-Hai sentito !? – grida l’uomo voltandosi, e sotto il suo sguardo la tazzina si sfracella sul pavimento acquisendo in un attimo il peso di un’utilitaria.
-…se ci si può credere. Immagino che i suoi poteri stiano ritornando, anche se lentamente.
Graviton si porta una mano alla testa, chiudendo con forza gli occhi.
-Quello che mi hanno fatto i Vendicatori… qualcosa che mi fa bruciare il cervello, io… non riesco a concentrarmi… dove mi trovo ?
-Forse effetti collaterali del dispositivo usato per eliminare “per sempre” i suoi poteri. Il mio signore ritiene che la rimozione forzata dell’energia gravitazionale del suo corpo possa aver danneggiato la sua mente, amplificando le sue naturali psicosi.
-Ti sembra che io sia pazzo !? – risponde Graviton, indicando la donna aspettandosi che accada qualcosa… senza troppi effetti.
-Ritiene anche di poterla curare.
-E quale sarebbe il prezzo ?
La donna sorride, e la cosa sembra calmare leggermente l’uomo.
-Nulla.
Lo sguardo di Graviton si fa molto più cupo, mentre per qualche secondo dimentica la propria emicrania.
-Nella mia esperienza, “nulla” può essere molto costoso…
-E’ libero di fare ciò che vuole, mister Hall.
La donna fa un brevissimo ed impercettibile inchino, prima di allontanarsi. Mentre il rumore dei suoi passi si allontana, Hall si guarda attorno… non riesce a pensare chiaramente, ma qualcosa gli suggerisce che l’uomo più potente del mondo si meriti di meglio.
-D’accordo, ma solo se posso avere un buon caffè.
Buenos Aires,
Argentina
Bunker di emergenza
della Villains LTD
All’interno dell’infermeria dell’edificio sotterraneo, Leah Mathers chiude gli occhi e respira lentamente. Grazie al suo potere mutante di identificare e rintracciare i cervelli può sentire la presenza a diversi metri di distanza del resto della Villains LTD.
Non ricorda di aver mai registrato le loro onde cerebrali, ma ad essere onesti in questo momento ci sono tantissime cose che Leah non ricorda… come per esempio tutta la propria vita, o che l’uomo che al momento la sta curando è il principale responsabile della sua amnesia.
-Ho concluso, per il momento – dichiara Augustus DeCeyt.
Il bagliore della Chiave dello Zodiaco si affievolisce, e la donna non ne sente più il rilassante calore. Apre gli occhi e si mette a sedere sul letto; non indossa più il costume-armatura del Flagello Nero, né il suo vecchio costume da Pathfinder. Anche se non se lo ricorda, sono i suoi abiti civili.
-Ma… non mi sento diversa…
-Ho appena rimosso l’87% degli impianti cibernetici dal suo corpo, miss Mathers… può non apprezzarlo, ma ora non può più essere controllata a distanza.
-Perché mi chiama così ? Tutti quanti qui dentro mi chiamano Pathfinder o Leah.
Il professore sembra particolarmente colpito dalla domanda, fissando con espressione neutra la donna per qualche secondo prima di rispondere.
-Non sarebbe… professionale.
-E per gli altri impianti che mi dice ? Non si possono rimuovere ?
-Sono collegati a parti estremamente delicate del suo cervello, miss Mathers. Preferirei avere una maggiore conoscenza delle capacità di questo manufatto prima di procedere con un’operazione neurologica così complessa.
Leah si alza, appoggiando una mano sulla spalla di DeCeyt e sorridendogli.
-Continui ad esercitarsi, okay ?
La donna si allontana, mentre Augustus DeCeyt osserva la chiave dorata risplendere di una luce innaturale.
-Ne ho tutte le intenzioni, miss Mathers, può credermi.
Leah percorre un paio di metri nel corridoio fuori dalla porta, prima di fermarsi e chiedere:
-Non crederai veramente che non possa sentirti, vero ?
Da un angolo all’ombra esce timidamente Slim Snake, nella propria forma naturale. Si avvicina alla donna, cercando di evitare di guardarla negli occhi.
-Temo di non… ricordare il tuo nome…
Il Deviante sorride per metà, prima di rispondere e continuare a camminare assieme alla vecchia collega.
-Se è per questo, non l’hai mai saputo. Ma tutti mi chiamano Slim Snake. Nessun progresso con i tuoi ricordi, allora ?
-Buio totale. Non ricordo niente da prima del Flagello Nero, ed anche quella parte è poco chiara. Eclisse dice che i miei ricordi non sono stati soppressi, ma proprio cancellati fisicamente…
-Beh, DeCeyt avrà un mucchio di dati e Switch ha lavorato con te per parecchio tempo ormai. Ma se ti servisse una mano, mi avevi raccontato un po’ del tuo passato… e qualcosa l’ho scoperto da solo.
-Ecco, questo è il genere di cose che odio aver dimenticato… esattamente in che…rapporti ero con gli altri del gruppo ?
Slim riflette ancora un po’ prima di parlare. E’ felice del ritorno della sua amica, ma sa che aver dimenticato certe cose potrebbe averle fatto solo del bene. Dovrebbe nasconderle per proteggerla, o essere onesto ? Lei era sempre stata aperta con lui, nonostante l’impenetrabile muro che alzava contro chiunque altro.
-In un certo senso eri un po’ la sorella maggiore di tutti. Ti facevi in quattro per aiutare i tuoi amici, spesso prendendoli a calci ogni volta che facevano… facevamo qualcosa di stupido, cioè molto spesso. Eri un po’ la… beh non proprio la coscienza del gruppo, visto che non ce n’è molta nel nostro giro. Direi piuttosto… la voce della ragione ? Il buon senso? Qualcosa del genere.
-Non avevo una vita privata ? Qualcosa da fare oltre a… che facevo qui, esattamente ?
-Rintracciare persone e prendere a calci la gente,
fondamentalmente. E no, non credo tu avessi più una vita oltre
I due si fermano, mentre il serpente indietreggia rapidamente appoggiandosi al muro.
-Uh, non che voglia dire niente… in effetti non lo sa nessuno, cioè, non so nemmeno se… e sai quanto facilmente si spezzano le mie ossa, vero ?
-Ho detto qualcosa che non va ? – chiede Leah, sorpresa della improvvisa paura del ragazzo.
-E’ che… non ti è mai piaciuto che si… sparlasse della tua vita privata.
Il volto della mutante si rabbuia, mentre stringe i pugni e riprende a camminare.
-A Pathfinder non piaceva, forse.
La donna si allontana definitivamente, furiosa. La frustrazione di dover conoscere un’infinità di cose che non ricorda è così snervante che avrebbe voglia di abbattere a calci qualcosa, e se non temesse di farsi cadere l’edificio sulla testa l’avrebbe già fatto.
-Nirah – dice ad alta voce Slim Snake, con una punta d’incertezza ed una di orgoglio.
-Che cosa ?
-E’ il mio vero nome. Il mio nome Deviante. Non mi è mai piaciuto… credo abbiano chiamato così un mio trisnonno dal nome di un dio serpente sumero, qualcosa del genere.
-Perché dovresti…
-Non l’ho mai detto a Pathfinder. Alla vecchia Pathfinder, almeno – risponde Slim sorridendo, e guardando finalmente la donna negli occhi.
I due vecchi amici si sorridono, continuando la chiacchierata come nuovi amici.
Davanti alla porta sbarrata della Sala Riunioni, Switch aspetta impazientemente mentre Insomnia ripulisce una delle sue pistole.
Il silenzio è prolungato e teso, mentre dalla stanza insonorizzata non trapela nessuna notizia.
-Non mi piace per niente – ammette il teleporta, rigirando la maschera nera tra le mani.
-Perché non vai dentro a sentire cosa si dicono ? – suggerisce l’assassina.
-Ci tengo alla vita, grazie. Come cazzo fai a non essere nervosa ?
-E per cosa ? Ci hanno quasi ammazzato e ne siamo usciti con pochi graffi. Non chiedo di meglio.
-Tu eri un agente indipendente prima della LTD, non sei vissuta in una banda per tutta la tua vita… ci sono in ballo cose grosse.
-Lavoriamo per l’Imperatore del Crimine, Switch… ci sono sempre in ballo cose grosse.
-Non così grosse. Quella Chiave dello Zodiaco che il capo ha fregato al Flagello Nero… non mi piace. Hai visto cosa ci ha scatenato contro, no ?
-Ho visto
-E’ proprio questo che mi preoccupa, Insomnia. Dovremo ricostruire tutto, con chissà quali cambi al vertice… e credimi, in questo campo non si sa mai che cambiamenti ci sono all’orizzonte.
-Sei solo paranoico, Freeman… da quando hai cominciato a vedere cospirazioni dappertutto ?
-Da quando DeCeyt ci ha fatto credere che Pathfinder fosse una traditrice; sapevamo tutti che era una balla, ma cosa abbiamo in mano ? ‘Finder ha perso la memoria. E quando Eclisse ci ha quasi ammazzato a Dresda ? Adesso è nel gruppo o sbaglio ? E chi era l’unico a sapere tutto sui nostri nemici principali, prima che il Flagello Nero li riesumasse ?
-Stai dicendo – risponde sorpresa Insomnia, per poi fermarsi e continuare sottovoce:
-Stai dicendo che sappiamo troppo di DeCeyt e ci vorrebbe eliminare ?
La porta blindata si apre, lasciando uscire Diamond Dran e l’Imperatore del
Crimine… nelle cui mani è ancora salda
-Mister Freeman, Insomnia, vorrei che radunaste tutto ciò che resta della Villains LTD.
-Nessun problema… abbiamo già ricominciato a lavorare ? – chiede Insomnia.
-Non proprio. Ma vorrei discutere i miei progetti di riassestamento del gruppo.
-“Riassestamento” ? – ripete perplesso Switch.
-Ho deciso di costituirmi – annuncia Diamond Dran, sorridendo.
Lo sguardo di preoccupazione tra Switch e Insomnia vale più di quanto si siano detti da quando si conoscono…
Sala Riunioni della Villains LTD
L’Imperatore del Crimine siede a capotavola, mentre tutto ciò che resta dell’organizzazione prende posto lungo i due lati della grossa scrivania.
Da un lato miss Link, Switch, Insomnia, Shades, Turbine (ancora sulla sedia a rotelle con le gambe spezzate ) e Diamond Dran.
Dall’altro l’Uomo Radioattivo, Slim Snake, Eclisse, Speed Demon e Pathfinder.
L’Imperatore stringe in mano
-Sono sicuro – inizia a parlare con il suo solito tono
monotono, reso ancora più disumano dalla distorsione del casco – che non ci sia bisogno di spiegare perché questo sia un momento
cruciale per la nostra organizzazione. Non siamo mai stati colpiti così
duramente, così in basso. Abbiamo perso centinaia di colleghi e centinaia di
milioni di dollari, ma siamo sopravvissuti. Si preannunciano momenti difficili,
ma
C’è una breve pausa, in qualche modo di conforto ai mercenari.
-Ecco come intendo procedere alla nostra ristrutturazione. Punto primo, una ridefinizione dell’organigramma. L’Uomo Radioattivo ed il Laser Vivente saranno promossi ad agenti a 4 gradi, e risponderanno unicamente a me. Switch è stato promosso a 3 gradi, e da questo momento sarà il comandante in campo di tutte le operazioni della sezione mercenaria. Insomnia, lei è promossa a 2 gradi e seconda in comando di Switch. A tutti gli altri verrà attribuito un grado non appena il sistema GIN, o più probabilmente una sua evoluzione, sarà stata rimessa in linea…
-Chiedo scusa, capo – interrompe Insomnia alzando una mano – Ma il Laser Vivente è morto, no ?
-Sarebbe stato il mio secondo punto – risponde l’Imperatore,
stringendo con entrambe le mani
Tutti i presenti scattano in piedi e si allontanano dalla luce accecante emanata dall’artefatto… comprensibilmente spaventati, dato che l’ultima volta in cui l’hanno visto compiere qualcosa del genere è stato prima che una base sul fondo dell’oceano gli crollasse in testa.
Invece la luce si concentra in un punto davanti alla chiave, volando lentamente verso l’unica sedia vuota… per poi esplodere con ancora più violenza e silenzio.
Quando tutto si è calmato, seduto sull’unica sedia vuota c’è un uomo nudo che fissa incredulo le proprie mani.
-Dove…dove sono ? Cosa…
-Bentornato, signor Parks. E’ in ritardo, come al solito.
-Sono… umano ? Sono di nuovo umano !!! – esulta l’uomo, alzandosi in piedi ed illuminandosi mentre il suo corpo si trasforma da carne e sangue ad un insieme di fotoni.
Osserva incredulo l’espressione dei compagni di squadra, ancora più increduli di lui, mentre fissa con meraviglia la sua mano diventare umana e tornare ad essere composta di pura luce seguendo i suoi desideri.
-Beh… quasi, almeno. Qualcuno ha un mantello da prestarmi ?
Con tutti e tredici i posti occupati, la riunione continua con la presenza di un Laser Vivente in forma umana con il mantello prestato da Insomnia a coprirne le zone critiche.
Nessuno degli altri presenti, in realtà, è troppo felice del
suo ritorno. Sono troppo occupati a chiedersi cosa possa fare DeCeyt con
-Terzo punto, la carenza di fondi ed infrastrutture. A questo proposito io ed il signor Dran abbiamo concordato una strategia piuttosto drastica ma di sicuro effetto. Domani mattina il signor Dran si consegnerà alle autorità, dichiarandosi una vittima innocente del lavaggio del cervello subito dal padre e delle nostre manipolazioni…
-Andiamo, chi ci crederebbe ? – scherza Speed Demon, incontrando come risposta il gelo da tutti gli altri presenti.
Compreso DeCeyt, ma la cosa è perfettamente normale.
-Secondo i miei piani, mister Sanders, la tesi sarà convincente per la giuria ed il giudice dopo una consistente donazione. Il signor Dran dovrebbe essere in grado di assumere le mansioni del padre come presidente delle Dran Industries entro i prossimi due mesi, donandoci l’accesso ai fondi di una delle più influente compagnie di armi degli Stati Uniti. In attesa di questo io e Shades contatteremo i nostri principali investitori per convincerli a sottolineare la propria gratitudine.
-Spero di trovare molti “ingrati” allora – sogghigna Shades.
-Sarà compito di tutti voi, inoltre, mantenere alto il prestigio acquisito negli ambienti del crimine. Nel primo periodo, anche i nostri clienti più fidati saranno reticenti ad affidarci nuove missioni… e la ristrutturazione potrebbe durare mesi, quindi con l’attuale sistema retributivo non saremmo in grado di garantire un afflusso costante di contratti. Per questo, a tutti i presenti d’ora in avanti sarà garantita una percentuale sugli incassi dell’intera organizzazione, purché si raggiunga una quota prestabilita di crimini commessi-
Ci sono alcuni borbottii nella stanza, senza che nessuno abbia nulla da aggiungere. DeCeyt lascia che il mormorio continui per alcuni secondi, fino a quando il volto di Turbine si illumina ed il mutante realizza, sorridendo:
-Questo vuol dire… che stiamo per diventare tutti milionari ?
DeCeyt sposta leggermente indietro la sua poltrona, muovendo il primo muscolo non facciale da quando si è seduto. I presenti si aspetterebbero che questo rappresenti la fine della riunione, anche se sembra strano che DeCeyt non l’abbia formalmente annunciato.
-Punto quarto – ricomincia a parlare, ruotando la sedia ed incrociando le gambe in modo informale.
La sua postura è così… opposta alla rigida postura monumentale dell’Imperatore, che tutti si assicurano che Slim Snake sia presente nella stanza e non lo stia impersonando.
Ma il Deviante è confuso come tutto gli
altri, quando l’Imperatore appoggia il gomito destro sul tavolo delle
riunioni stringendo in mano
-Sono diventato il signore della materia e dell’energia. Le ricompense per chi mi seguirà fedelmente saranno inimmaginabili. I tradimenti non saranno più tollerati.
C’è una gran confusione tra i super-criminali presenti, e più di un sudore freddo corre lungo le loro schiene.
-Signor Cannon, lei è licenziato –
sentenzia l’Imperatore del Crimine, puntando
-Che cosa… - inizia a chiedere allarmato il velocista.
Un raggio di energia attraversa la stanza, colpendo Turbine che stava appena iniziando ad indietreggiare. Istantaneamente il suo corpo è avvolto da uno strato di fiamme ardenti.
Il suo urlo è agghiacciante, spargendo un’onda di terrore tra i presenti.
-Punto quinto, considererò “traditore” chiunque ostacoli la mia volontà o collabori con un altro traditore.
Tutti scattano immediatamente in piedi, pur non avendo la più pallida idea di come reagire. Turbine cerca di alzarsi, cadendo dalla sedia a rotelle ed appoggiandosi al tavolo per cercare di reggersi. La superficie nera resiste al calore, mentre pezzi di carne bruciata si sciolgono su di essa.
-Qualcuno…mi aiuti… - riesce a rantolare il mutante, prima di perdere le forze e crollare a terra.
-La riunione è aggiornata - conclude DeCeyt,
mentre
Turbine crolla a terra, un ammasso fumante di carne. Tutti i presenti sono pietrificati… da Pathfinder che è appena diventata più pallida di Eclisse, all’Uomo Radioattivo che sembra sul punto di svenire, a Switch che non ha mai avuto più paura in vita sua.
Tra tutti i presenti, solo uno non sta fissando Turbine. E’ Shades, che era seduto proprio al suo fianco. Il suo sguardo è nascosto agli altri dagli occhiali da sole, ma è voltato verso DeCeyt… e nota immediatamente un particolare.
Nascosto dal casco metallico, l’Imperatore del Crimine non
sta guardando nessuno dei suoi agenti. Sta fissando
Novosibirsk, Russia
Ad alcune centinaia di metri sotto il suolo, Franklin Hall si mette il mantello sulle spalle verificando nello specchio dell’ascensore che il suo costume bianco sia in perfetto ordine.
-E’ molto pulito qui – nota, analizzando la barba incolta.
-
-Molto meglio dell’ultimo posto, sì, molto meglio. Quanto costa l’affitto ?
-Signor Hall, è sicuro di non voler prendere le medicine che il mio signore le ha offerto ?
-Non so, io…non riesco a pensare molto chiaramente…mi servirebbe un caffè…
-Non si preoccupi, signor Hall, faremo di tutto perché lei non debba pensare. Da questa parte, prego.
Solo dopo che la donna ha parlato, le porte dell’ascensore si aprono. La donna cammina con passo sicuro lungo il luminoso corridoio, dove una serie di luci colorate analizzano i nuovi arrivati.
Hall la segue incerto, grattandosi la testa e trattenendo uno sbadiglio causato dal jet lag.
-Il mio signore la riceverà insieme agli altri ospiti – si congeda la donna, mentre la sua mano sinistra si trasforma in una complicatissima serie di chiavi ed ingranaggi.
Inserisce l’arnese che ha appena formato in una fessura al centro di una grande porta blindata, e la sua testa si accascia di lato. I suoi occhi diventano completamente bui, come se il bulbo oculare fosse stato presente solo su uno schermo.
Franklin Hall le agita una mano davanti alla faccia, nel tentativo di stimolare una reazione. Quando nota che la donna non sta più respirando, la porta si apre lentamente.
Graviton indica la massa di metallo di diverse tonnellate, e questa con impazienza si scaraventa da sola dall’altra parte del corridoio che ha improvvisamente sviluppato un intenso flusso gravitazionale.
Dall’altra parte della porta c’è una grande stanza. Su una
parete larga più di dieci metri fa bella mostra di sé un planisfero di cui
Ad Hall si avvicina un essere umano (forse) dalla pelle gialla, quasi itterica, che indossa una larga tunica blu. Alcune parti del suo corpo sembrano metalliche, e le sue unghie sono lunghe più di dieci centimetri e sembrano particolarmente affilate.
-Spero che la mia serva l’abbia trattata a dovere – si augura lo straniero.
-Che posto è questo ?
-Dove si decidono i destini del mondo, Graviton. Io sono l’Artiglio Giallo, i signori là in fondo sono il sedicente Padrone del Mondo e Gorgon…
Dall’altra parte della stanza, illuminati dal planisfero, stanno parlando un uomo in armatura bianca con decorazioni lineari rosse ed un mantello simile a quello di Graviton, ed un giovane giapponese dai capelli lunghi fino alle spalle e gli occhiali da sole. Porta un completo bianco ed una spada al fianco.
-Che cosa volete da me ? – chiede confuso uno degli uomini più potenti del mondo.
-Vogliamo che ci aiuti ad impedire ad altri di conquistare il mondo – risponde una voce profonda e potente, proveniente dall’alto.
Graviton alza lo sguardo.
Un essere in armatura, apparentemente gracile, fluttua lentamente a terra. Siede su un trono di metallo, che come la sua armatura emana regalità ed una quantità impressionante di energia. Persino un uomo capace di muovere le città col pensiero è costretto a ripararsi gli occhi, per guardarlo.
-Io sono
Buenos Aires,
Argentina
Bunker di emergenza
della Villains LTD
In uno dei corridoi deserti della piccola installazione segreta, Edward Freeman sta ancora disperatamente cercando di scacciare dalla mente il ricordo del grido disperato di Turbine… uno dei suoi più vecchi colleghi da quando è diventato Switch.
Sulle sue spalle sta piangendo Pathfinder, ancora sotto shock… e forse è un bene che non si ricordi quasi niente di David Cannon, per colpa della sua amnesia.
Gli occhi di Freeman stanno versando delle lacrime, nascoste dalla maschera nera che adesso non vorrebbe mai più togliersi.
“Ero l’unico a poterlo salvare” continua a pensare “Potevo teleportarlo in mezzo al mare, ma ero pietrificato dalla paura…”
Silenzioso come sempre, Shades appare da un angolo buio e si avvicina, mani in tasca. Il suo perenne sorrisetto è rimpiazzato da un’aria tremendamente seria.
-Switch, dobbiamo parlare.
-Oh, tu ti starai divertendo un mondo vero !? – chiede il teleporta con la voce più velenosa che possa usare.
L’ombra vivente si avvicina, ripetendo con voce sempre grave:
-Non capisci, Switch. Dobbiamo… parlare. Adesso.
-E’ tutto a posto, Eddie, capisco… voi lo conoscevate meglio di me… - si distacca Pathfinder asciugandosi gli occhi.
Switch crea un portale di teletrasporto e fa segno a Shades di precederlo, quando la mutante aggiunge:
-Ma, Eddie ? Dovremo decidere cosa fare.
-Lo so – è la risposta di Switch, prima di attraversare il portale.
L’istante successivo, in un magazzino abbandonato di New York City. Switch sbuffa, strofinandosi gli occhi sotto la maschera nera.
-Brutta situazione, eh ? – chiede.
Shades… un assassino che vive solo per causare dolore e rendere il mondo un inferno… risponde, mortalmente serio:
-Non ne hai idea…
CONTINUA !
Nel prossimo numero:
Il nuovo Quartier Generale della Villains
LTD, si forgiano alleanze e si studiano le prossime mosse